Docente sarà uno dei migliori fotografi al mondo: Samuel Aranda, spagnolo, che nel 2012 ha vinto il World Press Photo Award con un’immagine che – pubblicata sulle maggiori testate mondiali – è stata paragonata alla
“Pietà” di Michelangelo.
Un’occasione
imperdibile per chi vuole intraprendere la carriera del fotogiornalismo e
imparare l’arte della fotografia in contesti ostili ma anche per chi – da
semplice appassionato – desidera approfondire i segreti del reportage. È il
workshop di tre giorni che il centro per la formazione Lichtenburg di Nalles
(BZ) ha organizzato a fine marzo (22 – 23 – 24/03/2013) e che sarà tenuto da un
docente d’eccezione: lo spagnolo Samuel Aranda.
Il fotografo esaminerà i portfolio di aspiranti fotoreporter,
racconterà le sue esperienze più significative, realizzerà con loro un
reportage fotografico e rivelerà alcuni dei segreti più utili in una
professione molto
affascinante ma anche molto pericolosa.
Collaboratore
del prestigioso New York Times e dei maggiori quotidiani europei, il
trentaquatrenne Aranda ha già alle spalle 12 anni di carriera che l’hanno
portato a coprire alcuni tra gli scenari di conflitto più incandescenti. Nato
nel 1979 a Barcellona, Samuel Aranda ha cominciato a fare il fotogiornalista a 19
anni per i giornali spagnoli “El Pais” e “El Periodico de Catalunya”. Nel 2004 è
entrato nell’agenzia AFP, occupandosi di molteplici conflitti e problemi
sociali in Spagna, Pakistan, Gaza, Libano, Iraq, nei Territori Palestinesi,
Marocco, Sahara occidentale e Cina. Nel 2006 un suo lavoro sugli immigrati
africani che tentano di raggiungere l'Europa è stato premiato con lo “Spanish
National Award of Photography” dall'associazione fotogiornalistica ANIGP-TV.
Le
immagini sono anche state presentate al Visa Pour L’Image e in un documentario
per la BBC. Nel 2006 ha ricominciato anche a lavorare come freelance. Da allora
la sua opera ha incluso progetti sulla desertificazione del Lago di Aral in
Uzbekistan, sulle lotte per la terra in India, sull'indipendenza del Kosovo,
sulla situazione sociale del Sud Africa prima della Coppa del Mondo di calcio,
sul conflitto in Colombia, sugli scontri fra Moldavia e Transnistria, sui
bambini di strada a Bucarest e sulla camorra a Napoli. Nel 2011 il fotoreporter
spagnolo ha cominciato a coprire le rivoluzioni arabe in Tunisia, Egitto, Libia
e Yemen. Il suo lavoro su questi temi è stato esposto in una mostra che si è
tenuta presso l'istituto Cervantes di New York e alcune immagini sono state scelte
tra le "foto dell'anno 2011" del New York Times.
Lo scorso
anno Aranda si è aggiudicato il premio più prestigioso al mondo per un
fotografo professionista, ovvero il Word Press Photo Award con un’immagine che,
per il pathos espresso, è stata paragonata alla “Pietà” di Michelangelo. Al
momento Aranda lavora come freelance principalmente per il New York Times.
Recentemente il suo lavoro si è concentrato sulla documentazione degli effetti
sociali della crisi in Spagna. Attualmente vive fra Barcellona e la Tunisia e
le sue immagini sono rappresentate da Corbis Images.
Durante il corso di tre giorni, il
docente spiegherà l’organizzazione del suo lavoro. Parlerà quindi della
situazione attuale del fotogiornalismo e analizzerà le varie fasi che
sottendono alla realizzazione, promozione e vendita di un reportage
fotografico. Ci sarà ovviamente spazio anche per la pratica: il gruppo dei
partecipanti infatti sarà impegnato nella costruzione di un racconto
fotografico collettivo, su indicazione dello stesso Aranda. L’ultimo giorno sarà
la volta dell’editing del lavoro svolto dagli studenti e verranno presi in
considerazione i portfolio degli allievi, con osservazioni critiche da parte
dell’insegnante.
Photo Credits: Samuel Aranda
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