giovedì 18 febbraio 2010

Fotometria

La Fotometria si occupa dello studio dell'unità di misura della luce. Le misure base sono la "Candela Internazionale", il "Lumen", il "c" e lo "Stilb" o "Nit".
La misurazione della luce è indispensabile sia in fotografia che nel cinema ed è finalizzata a quantificare la luce emessa dai corpi illuminanti sia naturali che artificiali. Inoltre, misura la luceriflessa dal soggetto. Una sorgente luminosa idealmente sospesa nel vuoto si può identificare come una sfera che irradia luce in tutte le direzioni. Naturalmente, all'allontanarsi dalla sorgente luminosa, l'energia diminuisce proporzionalmente. Se prendiamo una porzione una porzione della sfera, essa avrà un vertice partendo dal centro della sfera stessa e allontanandosi progressivamente formerà un cono. Questo sarà parte dell'irradiazione luminosa.
In Fotometria per dare origine alle misure si parte da questo cono che viene definito steradianteche è circa la 12,57ª parte della sfera luminosa. Il flusso luminoso irradiato all'interno di uno steradiante viene definito lumen; in altre parole viene definito lumen il flusso luminoso che una Candela Internazionale irradia in uno steradiante. Per Candela Internazionale si intende un cm/cubo di platino-iridio portato ad una certa temperatura di fusione. La luminosità di una Candela Internazionale è paragonata a quella di una candela per uso domestico.
Come già accennato con l'allontanarsi dal centro della sfera si ha una progressiva perdita di energia luminosa e l'unità di misura che stabilisce il grado di illuminamento ricevuto da un corpo che si trova ad una determinata distanza è il Lux.
Un'altra unità di misura è il Nit o Stilb che misura la brillanza dei corpi illuminanti.
Nel quotidiano lavoro dei fotografi o nel cinema queste grandezze fotometriche non sono sempre tenute in debito conto mentre si preferisce far riferimento all'energia luminosa erogata in termini di Watt ed è da chiarire che tra Watt ed Energia Luminosa non c'è nessun rapporto diretto. I Watt esprimono, infatti, il consumo di energia elettrica necessaria a produrre il fenomeno luminoso.
Nella pratica fotografica i corpi illuminanti maggiormente usati sono le lampade al tungsteno con attacco ad Edison (a vite) che erogano una potenza luminosa pari ad una energia di consumo da 500 Watt. Seguono i bulbi al quarzo-iodio che erogano una potenza luminosa pari ad una energia di consumo da 800, 1000, 1200 Watt. I flash elettronici hanno un tipo differente di misurazione: il numero guida, per i flash professionali portatili, e i Watt/sec peri flash professionali da studio.
Tenendo presente che le lampadine elettriche comuni emettono 10/15 Lumen per Watt (lm/W), le lampade per uso fotografico emettono 30/40 lm/W, è possibile stabilire il grado di illuminamento in Lux ricorrendo alla seguente formula: un lux è pari a un Lumen fratto un metro quadrato.
Dalla formula si può evincere che all'aumentare della distanza dalla sorgente il flusso luminoso diminuisce e si distribuisce, contemporaneamente, su di una superficie sempre più grande che aumenta in base al quadrato della distanza.

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